La cantinola

CONTENENTE E... CONTENUTO

Impegno professionale, oserei dire interessante, dover trattare un piccolo ambiente e trasformarlo in un contenitore atto ad accogliere e conservare prodotti destinati all’alimentazione umana.

Infatti avere a disposizione un esiguo spazio vuoto, circa 20 mq. e ripartirlo con l’uso di materiale appropriato alla funzione a cui lo stesso sarà delegato è stato il filo conduttore che ha determinato le scelte dei componenti intervenuti nella realizzazione, prestando particolare cura ed attenzione alla loro tessitura ed al loro schema di assemblaggio, in quanto gli stessi per loro natura lo richiedevano.

L’uso di materiali naturali, quali: il cotto, il legno, la pietra e la finitura superficiale con intonaco in coccio pesto hanno reso possibile l’intervento.

Ad uno spazio iniziale unico, con l’aggiunta di pareti opportunamente collocate e trattare nella loro conformazione, si sono creati diversi piccoli ambienti da destinare ognuno alla conservazione di specifici alimenti, tra i quali soprattutto il vino , principe assoluto delle cantine.

La muratura esterna

intonacata con il Coccio Pesto, materiale derivante dalla frantumazione del cotto ridotto in opportuna pezzatura, additivato con pozzolana, calce in polvere ed acqua nelle opportune dosi, applicato sulle superfici verticali con la spatola in legno, si presenta con effetto vellutato, piacevole alla vista, con funzione isolante ed altamente traspirante.

Il solaio di copertura

dell’intero locale è realizzato con struttura portante in legno di castagno sulla quale è stato disposto un manto autoportante di tavelle in cotto, perfettamente accostate, sulle quali è stato steso un impasto confezionato con argilla espansa legata con boiacca di cemento.

Le ripartizioni interne

completamente separate dalle strutture verticali di tompagno e dal solaio di copertura, sono state realizzate: per la parte basamentale con l’uso di mattoncini di cotto, assemblati con diverse tessiture; per la parte superiore, quella in cui sono stati realizzati gli archi di passaggio tra i singoli ambienti, è stato utilizzato materiale derivante dal calcestruzzo autoclavato, ottenuto da una miscela di sabbia, cemento e calce.

Connettori in acciaio

annegati lungo il cordolo di chiusura delle murature di partizione interna e lungo la loro altezza, opportunamente ripartiti, sono l’elemento di separazione e legante tra il Contenente ed il Contenuto.

La pavimentazione

quale piano di supporto delle divisioni interne ed elemento di collegamento tra queste e la muratura esterna è stata realizzata in cotto a duplice pezzatura, inserita all’interno della più ampia sagoma della pavimentazione formata dai ciottoli di pietra.  

  • Quadrata, quale contenitore ed elemento Passepartout, tra l’interno rappresentato dai singoli tappeti e l’esterno realizzato in pietra ridotta in ciottoli arrotati.
  • Esagonale, irregolare, posta internamente alla precedente forma, a completamento del citato tappeto, distinto per ogni singolo ambiente.

Detti tappeti, essendo inseriti nell’acciottolato assumono un aspetto “galleggiante”. Infatti osservando la pavimentazione si ha la sensazione che i tappeti in cotto galleggino all’interno di una schiuma formata da tante bollicine (acciottolato - con funzione di regolarizzazione delle imperfezioni legate alla non perfetta ortogonalità tra le pareti esterne) che li tiene opportunamente a galla.

Una sorta di parodia a chi, dopo aver bevuto qualche buon bicchiere di vino, gli sembra che tutto sia in movimento, mentre perfettamente statico sia lui, in quanto è l’unico che riesce a mantenersi... a galla.

Cin cin e... Prosit a tutti.

Arch. Fernando Pagliuca

Cantinola Cotto Cocciopesto 02
Cantinola Cotto Cocciopesto 03
Cantinola Cotto Cocciopesto 04
Cantinola Cotto Cocciopesto 05
Cantinola Cotto Cocciopesto 06
Cantinola Cotto Cocciopesto 01

Approfondimenti sul cocciopesto

cocciopesto 01

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